La Adunanza

Fonte: Robert Sheckley [1]

Siamo purtroppo in tempo di guerra, il Regime Mondiale ha messo alle corde l’Umanità intera con la sua manovra d’accerchiamento su tutti i fronti, sanitario, finanzaiario, e sociale. Abbiamo provato ad elaborare e accostare una selezione di pensieri circolati sul web, apparentemente completamente contrastanti, in realtà estremamente adatti a fondersi insieme in qualcosa che speriamo risulti diverso, interessante, e potenzialmente efficace.

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Dopo decine di anni di preparazione, di mosse strategiche non percepite dalla massa, quando finalmente hanno avuto a disposizione la tecnologia necessaria, quando sono riusciti a penetrare a sufficienza tutte le istituzioni chiave internazionali, (OMS e ONU), e di molti paesi chiave del mondo, dopo essersi accordati con i Cinesi, complici di tutto questo, ad Ottobre 2019 hanno deciso di portare ad un nuovo livello il loro piano criminale, quello di arrivare al controllo totale da parte del Nuovo Ordine Mondiale, attraverso l’instaurazione di Regimi Sanitari, in tutte le nazioni del Mondo.

La continua violazione del nostro diritto alla proprietà completa ed esclusiva del nostro corpo, per loro è una scusa, è il piede di porco perfetto per aprire un varco, che gli permette di rubarci tutti gli altri nostri diritti. Ad Ottobre 2019 la Bill Gates Foundation ha organizzato Event 201, un congresso con il compito di svolgere una simulazione con alcuni tra i principali esperti mondiali, sulla gestione di una possibile pandemia, (che stavano già diffondendo). Proprio in quel momento è partita l’operazione COVID19.

L’operazione COVID19 è di scala mondiale, ha una complessità che trascende le capacità di gestione dei singoli governi. I vari fantocci che presiedono i governi nazionali vengono arruolati e ricattati, si limitano ad eseguire gli ordini e a recitare un copione. La vera operazione COVID19 viene gestita a livello planetario tramite le intelligenze artificiali, che garantiscono che tutti agiscano, e reagiscano, tramite comportamenti e reazioni prevedibili.

Le azioni di repressione decise dalle intelligenze artificiali, e messe in pratica dai vari governi nazionali, non hanno il solo scopo di gestire il dissenso della massa, servono anche per programmare, stimolare e incanalare tutte le successive reazioni del popolo su binari prefissati. Le intelligenze artificiali hanno una capacità di calcolo che oltrepassa i limiti umani, e “Disumanamente” riescono a spingere le persone a comportarsi come pezzi in una scacchiera, a muoversi in modo prevedibile.

Per contrastare efficacemente l’operazione COVID19, bisogna iniziare ad usare azioni che escano da schemi prevedibili. Non è possibile continuare a ragionare in termini di scontro diretto, come se fossimo in un incontro di boxe. Non ci troviamo in una situazione di questo tipo, siamo invece all’interno di un’enorme partita a scacchi. Le persone, consapevoli o meno, vengono guidate nelle loro azioni dai calcoli e dagli stimoli indotti dall’intelligenza artificiale, credono di muoversi liberamente, solo perché riescono a fare una manifestazione o altro, non si accorgono che la loro protesta e libertà di movimento si svolge unicamente all’interno del recinto stabilito dall’intelligenza artificiale.

La maggioranza non riesce a comprendere di stare recitando una parte, coerente al 100% con il ruolo che le è stato assegnato dal Regime, e continua ostinatamente a muoversi come un pezzo della scacchiera. Ogni loro singola azione consegue dal fatto che viene permessa, o peggio “Suggerita”, dall’intelligenza artificiale. Non ci si può illudere di vincere una partita a scacchi contro un’intelligenza artificiale, l’avversario ha già calcolato e anticipato qualsiasi tipo di azione che si può mettere in campo, se ci si ostina a continuare a giocare “Secondo le regole”.

Non può esserci un dialogo, una trattativa, una “Resa onorevole”, l’avversario artificiale non si fermerà mai, finché non avrà completato il suo programma, finché non avrà travolto e sconfitto l’intera Umanità. Bisogna abbandonare ORA l’atteggiamento ingenuo e sognatore, per non rimanere intrappolati in un gioco disumano, che ci porterà dritti dentro un incubo reale, e senza fine. Manifestazioni, petizioni, denunce, sit-in, presidi, movimenti, partiti, proposte di economie e società parallele, scioperi dal lavoro, scioperi fiscali, romantiche fughe in eco villaggi, sono tutte mosse ingenue e illusorie, decise in realtà per noi dall’intelligenza artificiale, che le utilizza come strumenti di repressione e controllo, all’interno di questa gigantesca scacchiera.

Ripetiamolo ancora una volta, questa gigantesca partita a scacchi è cominciata anni fa. Un pezzo alla volta, in “Modo invisibile”, il Regime si è assicurato il controllo completo della politica, della giustizia, della sanità, degli organi internazionali. Dopo aver consolidato tutte queste posizioni strategiche, dopo averci tagliato ogni possibile via di fuga, dopo aver insegnato alle intelligenze artificiali a “Batterci al gioco”, solo ALLORA è cominciata la “Parte visibile” di questo gigantesco gioco, l’operazione COVID19.

Abbiamo perso? Per fortuna ancora NO. Esistono ancora delle cose che gli Umani possono fare, e le macchine no. È arrivato il tempo dell’ADUNANZA, il momento in cui i risvegliati si ritroveranno, non potranno più sfuggire al loro destino, e dovranno combattere. Il destino dell’uomo mortale è messo a repentaglio, il tempo dell’ADUNANZA è un momento di evoluzione, trasformazione, e rivoluzione, spetta a noi ora decidere di rispondere e metterci in gioco, o nasconderci e scappare, condannando tutta l’Umanità al dominio delle forze del male.

La risposta pratica viene da lontano, è stata scritta nel 1953, a dimostrazione che il problema che stiamo vivendo non è nuovo, semplicemente siamo stati troppo ciechi, troppo a lungo, mentre il Regime ha lavorato operosamente nell’ombra per anni.

«L’enorme schermo che rappresentava la situazione copriva un’intera parete, e sopra vi brillavano innumerevoli puntini che si spostavano lentamente. Le migliaia di puntini verdi sulla sinistra rappresentavano la flotta della Terra, una zona nera la divideva dalla flotta arancione dei nemici. La prima linea, fluida e tridimensionale, lentamente cambiò. Gli eserciti di punti si raggrupparono, si spostarono, si ritirarono e avanzarono, muovendosi con lentezza ipnotica.»

«Ma tra le armate nemiche restava sempre lo spazio nero. Il generale era quasi un anno che guardava quello spettacolo. A suo parere lo schermo era un lusso inutile. Nessuno, guardandolo, riusciva a capire che cosa stesse realmente succedendo. Solo i computer ci riuscivano, loro che non ne avevano bisogno.»

– La vostra flotta è nello spazio da undici mesi e sette giorni, esatto?
– Sì.
– Durante questo periodo avete avuto leggere scaramucce, ma non vere e proprie azioni di guerra. Voi e il Comandante nemico vi siete evidentemente accontentati di annusarvi l’un l’altro, come cani insoddisfatti.
– Non userei questa analogia.
– È un paragone inevitabile. In ogni modo, non c’è stata nessuna battaglia vera, anche se voi avete il vantaggio della superiorità numerica, esatto?
– Sì. Il nemico ha un vantaggio chiave che sta sfruttando scrupolosamente. E noi non possiamo farci niente.
– Allora vi potete muovere solamente entro limiti ristretti?
– Proprio così. Possiamo usare solo poche delle infinite formazioni possibili, se vogliamo giocare garantendoci la sicurezza. È come con gli scacchi. Mettiamo che vogliate portare un pedone che sia in sesta fila nell’ultima fila del vostro avversario. Per farlo, però, dovreste impiegare due mosse. Supponiamo che una volta che vi foste spostato in settima fila, vi accorgeste che il vostro re è scoperto, per evitare lo scacco dovreste rinunciare alla mossa.
– Insomma, vi limitate a sperare che il nemico faccia una mossa falsa, e rimanete lì ad aspettare.

– Bisogna uscire da questa situazione, portare l’incertezza. Introdurre il fattore umano che le macchine non possono calcolare.
– Come potete introdurre l’incertezza in una partita a scacchi?
– Ho una mia idea. Il paragone che fate con la partita a scacchi è sbagliato. Non c’è una vera analogia tra le due cose.
– È un paragone comodo.
– Ma è fuorviante. Dare scacco matto al re non può essere equiparato a distruggere una flotta. E nemmeno il resto della situazione somiglia a quella che si ha negli scacchi. Negli scacchi si gioca in base a regole su cui i giocatori sono d’accordo già in partenza. In questa partita invece le regole potete farle voi.
– Questa partita ha le sue regole intrinseche.
– No. Solo i computer hanno regole. Che ne direste, per esempio, di fare a meno di essi? In modo che i Comandanti possano agire di testa loro e attaccare quando lo ritengono opportuno, senza un disegno preciso? I progetti sballati, a volte, fanno vincere la guerra.
– Di solito la fanno perdere.
– La guerra è già persa, secondo quanto avete ammesso voi stesso.
– Posso ancora sperare che il nemico faccia un errore.
– Credete che lo farà, questo errore?
– No, ma intendo aspettare lo stesso.
– Io credo invece di aver trovato la soluzione che ci farà vincere la guerra.

«I puntini luminosi si spostarono, poi si unirono e si divisero di nuovo. Il giocatore di scacchi elettronico dell’avversario trattenne un attimo i suoi pezzi, per stabilire quale fosse il disegno d’attacco del nemico. Ma non c’era nessun disegno! I pezzi dello scacchista avversario procedevano a caso, completamente al di fuori dell’ordine di battaglia. Nessun disegno? Era il caos! Il computer aspettò di vedere emergere una configurazione riconoscibile. E osservò con distacco i propri pezzi, che venivano spazzati via dalla scacchiera, mentre aspettava inutilmente di riconoscere uno schema.»

– Ho vinto la vostra battaglia! – disse ridendo, mentre premeva all’impazzata, e senza nessuno schema, tasti e bottoni del pannello comandi principali di battaglia.