Spettacoli che ti vomitavano in faccia tutta la tua inutilità di schiavo.
Non c’è più il Fascio, c’è il Consumismo. Il nuovo Padrone si è mimetizzato meglio, è più subdolo, è più atroce. I discorsi al balcone sono stati imbellettati e modernizzati con il linguaggio dei nuovi media, cambia la forma ma non la sostanza.
Ora invece succede il contrario, il Regime è un Regime democratico, però quella a-culturazione, quella omologazione che il Fascismo non è riuscito assolutamente ad ottenere, il potere di oggi, cioè il potere della civiltà dei consumi, invece riesce ad ottenere perfettamente, distruggendo le varie realtà particolari.
Il sistema è talmente pervasivo che, non solo comanda indisturbato, ma si è anche costruito la propria opposizione su misura. Tutto deve essere coerente. La contro-cultura alternativa non era meno autoritaria del potere che contestava, e contro cui si indignava. Di più, ne era uno strumento più o meno inconsapevole.
Molti di quei giovani di allora, educati al “Vietato vietare”, oggi sono politici, cooperanti, giornalisti, sono i nostri solerti carnefici, nello stato, nelle aziende, negli assessorati, nelle ONG, e soprattutto nelle redazioni militarizzate al soldo dell’Occidente terminale.
Eccoli, questi ex-giovani liberi, sono i nostri censori, la psico-polizia, i curatori fallimentari a tarriffa cinese di millenni di genialità, sangue, e orgoglio.
Per le vie e per le strade, per le piazze e per i campi
Un rumore sta crescendo, un clamore sta aumentando
Le serrande abbassate, sguardi muti fra i passanti
Voli charter per i ricchi, tonfi sordi nei sobborghi!
Sembra più una festa che un massacro dinnocenti
E che al posto della noia ci sia solo lallegria
Niente più controllo, chi conosce la polizia?
Banda di guerrieri fanno rossa la via!
Noi non vogliamo un futuro di sangue per te
Ma noi non vogliamo morire con te
E se lunica chance per la gioventù è questa
Siamo pronti a gridare, a gridare
Rivolta! Rivolta! Rivolta!