Uscire dalla Setta dei Vivi

D: Ci siamo occupati molte volte, purtroppo, della setta tossica abusante dei “vivi” in circolazione sul Web, su Telegram, e negli ambienti della dissidenza. La prima cosa che mi piacerebbe discutere con te è, “Come definiresti una setta?”. Una definizione classica di setta è, “Il membro di una setta è una persona che viene manipolata, e che non si rende conto di essere manipolata, una persona che viene piazzata dentro un recinto, dove ci sono tutta una serie di informazioni preconfezionate e distorte, il tutto con l’unico fine di mantenere la vittima in uno stato di ipnosi, perché non si renda conto di trovarsi dentro una setta”.

R: Sì, li definirei come hai detto tu, una setta, e poi in questo caso in particolare è proprio una setta piramidale, che non ti permette di entrare nel cerchio interno, non ti fanno entrare.
È proprio una setta perché mi sono resa conto che loro mi manipolavano, parlavano di diritti e libertà, ma in realtà questa libertà me la toglievano, anche dicendomi cose non tanto carine per distruggere la mia psiche. Ad esempio che “Non ero capace di parlare”, che “Dovevo ancora addestrarmi”.
In qualche maniera, sì, ti manipolano e soprattutto ti fanno sentire in colpa, sbagliato. Mi rendevo conto di alcuni atteggiamenti da subito, erano molto contradditori con le parole, con le loro parole di diritti e libertà. In realtà mi rendevo conto che questa libertà invece me la toglievano, e me la toglievano in diverse maniere.
Innanzitutto non dandoti la possibilità di parlare. Infatti, ad esempio, nella mia storia era una live su Telegram, è entrata una admin, “Minouche”, e lei mi dice, “Chi ti ha dato il permesso di essere qui?”. Già questo era chiaro. Ho sempre detto che in questa “Forza di lotta”, in questa setta perché oggi la chiamo setta, ci sono dei capi.
Ed è così, anche perché non hai movimento libero, quando entri nella “Forza di lotta” ti dicono che “Puoi fare quello che puoi in base al tuo tempo, al tuo coraggio, alle tue situazioni familiari, anche di salute, quindi puoi dare il meglio di te in una forza di lotta in base a tutte queste cose”.
Però, in realtà, mi ero resa conto che loro mi limitavano in tutto. Ero una persona che aveva tanto tempo e credevo tanto in loro, mi sono proprio fidata, e anche affidata. Quando ho iniziato ad espormi un po’ di più, a far sentire la mia voce e fare ciò che loro mi insegnavano, sono stata sbattuta fuori.
Questa è la dimostrazione che ci sono dei capi, perché io, che sono una “Guerriera” da un anno, non ce l’ho questo potere di mandare qualcuno fuori. Nei tre canali Telegram, in uno in particolare “Entra” dove avvengono queste live, si sentono sempre le stesse voci. Uno dei problemi era proprio questo, e io lo dicevo, “Ma una forza di lotta, come mai da un anno non è mai cresciuta? Non ci sono voci nuove, persone che parlano, e si sentono sempre le solite?”.
Anzi, ti facevano sentire incapace perché ti dicevavno che “Non eri pronta”, che “Dovevi formarti”, che “C’era un percorso da fare”, che “Prima o poi…”. Quindi ti mentono, ti manipolano, e soprattutto lo fanno facendo leva sulla tua voglia di fare qualcosa per la situazione che stiamo vivendo. Loro giocano molto su questo tuo bisogno di fare qualcosa. Loro giocano proprio su questa tua debolezza.

Video: La falsa promessa di un nuovo Mondo

D: Da quello che tu racconti, si capisce benissimo che avevi una tua esigenza di un pensiero indipendente, avevi un’esigenza di manifestare la tua personalità, e di dare un senso al tuo impegno contro il Regime, ma ti sei scontrata contro un muro di manipolazione.

R: Sì, infatti, avevo questa esigenza di fare qualcosa contro il sistema, e proprio per questo mi sono resa conto che più ero attiva e più iniziavano ad arrivarmi anche dei problemi legali, stranamente.
9 mesi fa è venuta la Digos a casa mia. Quando è successo ho chiamato i cosiddetti “Fondatori”, ho scritto, e loro l’unica cosa che mi hanno chiesto è stata se stavo bene.
Adesso, dopo quasi 9 mesi, loro mi hanno sbattuta fuori, e, combinazione, dopo 10-15 giorni mi è arrivato questo foglio che sono indagata, per aver fatto azioni sul territorio contro le “Istituzioni”. E loro dicono che mi devo arrangiare da sola. La spiegazione che danno agli altri “Guerrieri” è che io ho fatto le mie scelte, mi sono comportata male.
Ma loro dimenticano che la Digos è venuta 9 mesi fa a casa mia, non oggi. È solo una scusa. Credo che loro fossero al corrente di questo fatto, perché non ho fatto veramente niente. Quindi loro, oltre a manipolare, mentono, e screditano tanto le persone.

D: Quello che tu dici è una conferma al 200% del fatto che le “Menti alveare”, le “Menti manipolatrici” che stanno dietro questa setta, agiscono a braccetto con la polizia, sono una emanazione diretta delle operazioni della polizia. Sanno tutto, fanno tutto insieme, e se tu lavori insieme alla polizia, allora sei un poliziotto. Viviamo in un mondo dove 1+1 fa ancora 2.

R: Una cosa che posso aggiungere è che circa 2 mesi fa nella “Forza di lotta” è successa una cosa strana. È stato comunicato a noi “Guerrieri” di non attaccare più le questure, i carabinieri, perché altrimenti sarebbero stati presi troppo di mira.
Questa cosa l’ho trovata molto strana. Già avevo il sospetto che loro facessero parte della Digos. Quando la Digos è venuta a casa mia, sono certa che non avessero filmati. Cercavano ad esempio delle scarpette rosa, ma come tu puoi ben comprendere è impossibile che fossi stata io, è impossibile che uno vada a fare delle azioni con le scarpe rosa. Da lì ho capito che la Digos non sapeva nulla, che non c’era nessun filmato, ma a casa mia ci sono arrivati ugualmente.

D: Purtroppo viviamo in un mondo dove la polizia lavora ancora con l’antica tecnica della soffiata, della spiata. Loro sostengono di avere tutti questi moderni mezzi tecnologici, in realtà più della metà del lavoro del Regime contro di noi si basa su collaborazioni, su spiate, su infiltrati, su diffamazioni. Un mondo infame con cui purtroppo sei entrata in contatto.
E volevo dirti che ci sono stati degli episodi perfino peggiori del tuo. Per esempio nel 2021, quando c’erano i carabinieri e i poliziotti che andavano in giro a chiudere i locali che si rifiutavano di richiedere il “Green pass”, e tutte le altre sceneggiate del Regime, c’erano persone che entravano nel canale telegram della setta dei “Morti” dicendo, “Perfavore, aiutateci! Abbiamo bisogno di aiuto! Siamo in prima linea! Abbiamo la polizia che viene tutti i giorni a metterci i sigilli ai locali!”.
E i capi della setta hanno risposto, “Sì, però ve la dovete vedere da soli, non sono affari nostri! Noi ci occupiamo solo di reclutamento di guerrieri!”.

R: Vorrei raccontarti anche un’altra cosa che mi sta succedendo ultimamente, da quando mi sono ribellata a questa situazione, da quando ho cercato di farla venire fuori, e comunicarla a più persone, a più “Guerrieri”.
Appena mi era arrivata la Digos a casa, non potevo praticamente più uscire di casa, più volte hanno cercato di farmi il TSO, nella mia città. Cosa molto strana, coincidenza, è la stessa arma che stanno usando loro.
Ti spiego meglio, i “Fondatori” hanno pubblicato nel loro canale messaggi dove mi accusano di essere una persona squilibrata, mi vogliono far passare per pazza. Ho trovato molto strana questa coincidenza.

Video: La setta tossica e abusante dei “vivi”

D: Prendiamo la cosa con ironia. Ti faccio un riassunto di quello che è stato scritto contro di te, da questi “Difensori della libertà”, come si autodefiniscono. Ti hanno chiamata:

“PAZZA INCORREGGIBILE DEFICIENTE”
“STRONZA NEGLIGENTE SISTEMATICA E ASSURDA”
“SQUILIBRATA MENTALE REITERATA”
“FURBA PRESUNTUOSA E BUGIARDA DI MERDA”
“ISTERICA PAZZA IDIOTA BIPOLARE DEMENTE”
“BUFFONA CHE SI COMPORTA CON DISONORE E STUPIDITÀ”
“BRUTTA PERSONA, BUGIARDA DISONESTA E COLLERICA”

E questi sarebbero i tuoi “Amici”, quelli che avrebbero dovuto “Aiutarti a lottare contro il Regime”.

R: Ho fatto una riflessione su questo loro scritto, li ho valutati, e li ho valutati. Sono veramente poco capaci, veramente sono quattro galline in croce in questa setta, proprio una setta che non vale niente.
Quando ho letto queste parolacce che hanno scritto sul mio conto… in realtà le persone intelligenti che leggono capiscono che tu non puoi rivolgerti così, insultando, ad una persona che sia veramente problematica, bipolare, con dei problemi mentali.
Le persone indifese che hanno problemi di questo genere vengono tutelate, e loro, parlando così, hanno fatto proprio una brutta figura in tutti i sensi. È molto chiaro che fanno schifo. Non so se sono riuscita a spiegarmi.

D: Sì, sei riuscita a spiegarti, e questo dimostra anche che, per tua fortuna, sei mentalmente uscita dalla setta. Invece, purtroppo, per le persone che sono ancora mentalmente dentro la setta, questo muro d’odio, questa lapidazione, questa violenza scagliata all’estremo, funziona in realtà come una tecnica psicologica di controllo, che serve a tenere le persone imprigionate.
Un esempio identico si trova nel libro “1984” di Orwell. Le persone vengono radunate periodicamente per il rito collettivo dei “Due minuti di odio”. Tutti insieme, 3, 2, 1, pronti, via! Ad urlare i peggiori insulti possibili contro il “Nemico pubblico” di turno.
Ti sarai accorta anche tu che, almeno una volta alla settimana, viene preso di mira un personaggio a caso, Cesare Sacchetti, Davide Zedda, Eugenio Miccoli di Me+… veramente un personaggio a caso purché noto al pubblico.
Tutti i membri della setta vengono radunati per i “Due minuti di odio” e aizzati contro la vittima di turno. Se osservi il fenomeno dall’esterno, la cosa ti fa perfino sorridere.
Purtroppo, per quelli che sono all’interno della setta, si tratta di una tecnica di manipolazione molto forte. Le vittime vengono fatte “Sfogare”, si sentono “Potenti”, e non capiscono di essere imprigionate in uno strettissimo meccanismo di controllo.

R: Sì, infatti, un’altra cosa che loro fanno è proprio questa. Quando un elemento diventa scomodo loro ordinano a tutti di non rivolgergli più la parola, di bloccarlo, e anche di insultarlo in caso. Fanno proprio questo.
Ti ho mandato l’audio di come mi hanno descritta in uno dei loro canali interni, e quanto mentono! Tante persone sono riuscita a farle ragionare, ma soltanto per un po’, poi ritornano in quella realtà manipolata di non cui non riescono più a fare senza, ritornano lì dentro la setta.
È per questo che ho deciso di smuovere un vespaio, di espormi, perché mi sono resa conto che queste persone sono fragili. All’inizio ho conosciuto una ragazza che era molto “Normale”, e poi stando dentro la setta è quasi impazzita. L’ho visto il suo cambiamento, e i l’hanno sbattuta fuori dicendole di tutto e di più.
Tante persone si sono proprio rovinate psicologicamente. Io, forse, sono fortunata perché ho fatto finta di essere debole, me ne sono accorta subito e li ho osservati. Dentro di me ho sempre tenuto questo distacco, ho cercato di capire chi erano prima di fidarmi al 100%.
Ovvio, sono stata molto attiva perché il mio interesse era quello di fare qualcosa, per diritti e libertà, per abbattere questo sistema. Però non mi sono mai fidata. Loro dicono belle parole, ma io sono abituata a guardare i fatti. E i fatti erano tutto il contrario.

D: Quello che hai descritto è uno dei meccanismi classici che viene utilizzato dalle sette, quali quella dei “Testimoni di geova”, meccanismo noto come “Love bombing”. Quando entri nella setta, all’improvviso, vieni circondato da centinaia di persone che ti stringono la mano, che ti sorridono, che ti sono amici, che al mattino ti mandano il buongiorno, alla sera la buonanotte… all’improvviso ti fanno sentire come se la tua vita avesse acquisito un senso.
Appena non gli sei più utile, e ti devono mandare via, esattamente come hai detto tu, tutti ricevono l’ordine di non rivolgerti più la parola, tutti ricevono l’ordine di trattarti come se non esistessi più. E in più viene fatta la “Lapidazione”, la “Disassociazione pubblica”, la “Pubblica espulsione”.
Ora faremo sorridere nuovamente tutti, raccontando cos’è successo nel 2022. La setta dei “Morti” ha “Disassociato” una persona che aveva fatto più carriera di te all’interno della gerarchia. Hanno usato le seguenti parole:

“LA PUZZA DEL TRADITORE”
“FARE FUORI GLI INFILTRATI E MASSACRARLI PSICOLOGICAMENTE”
“I TRADITORI NON MERITANO NESSUNA PIETÀ”
“GODIAMO NEL PUNIRVI E STIAMO VENENDO A PRENDERVI”
“SEI UN IDIOTA ALGORITMICAMENTE INCOMMENSURABILE”
“SEI UNA TRADITRICE E UNA PUTTANA SENZA MORALE”
“SIETE CARTA IGIENICA E SE NON CI SEGUITE ANDATE A FARE IN CULO”
“SE NON CREDI ALLA NOSTRA VERITÀ SEI LO SCEMO DEL VILLAGGIO”
“SEI UN TRADITORE FETENTE TESTA DI CAZZO, SCAPPA PRIMA CHE TI PRENDIAMO”
“GLI SPACCHIAMO IL CULO”
“CHI NON È CON NOI È CONTRO DI NOI”

Con te, al confronto, la setta è stata gentile.

R: Io gli ho fatto un po’ di guerra nei social, su TikTok. Loro non hanno mai avuto il coraggio di affrontarmi, questo l’ho trovato molto strano. Nello stesso tempo mi rendo conto che c’è una parte di loro che fanno finta di essere miei amici, di dirmi che mi comprendono, e l’altra parte che mi insulta, dice che sono pazza, eccetera.
Loro cercano adesso di screditarmi, lo fanno alle spalle. Io invece ho aperto una live su Telegram, li ho invitati per parlare, per affrontarli, ma loro non si sono mai presentati. È strano questo atteggiamento. Di solito basta dire loro una minima parole, e arrivano in 10… perché più di 100 non sono, questo te lo garantisco. Se vuoi ti spiego anche perché non sono più di 100.

D: Volevo chiederti una cosa, facendo un attimo un passo indietro. In tutte le sette, uno dei meccanismi principali per attrarre le vittime, è una marea di false promesse.
Abbiamo già raccontato prima dei falsi amici, dei “Due minuti di odio”. Di solito le sette vanno oltre, promettono cose del tipo “Saremo al tuo fianco”, “Ti aiuteremo”… nel tuo caso, anche tu hai ricevuto una serie di false promesse, che nei fatti si sono poi dimostrate aria fritta?

R: Diciamo che a me, personalmente, promesse non me ne hanno mai fatte. Però, in pubblico, e l’hanno scritto anche nel messaggio dove mi hanno insultato, loro sostengono di aiutare economicamente i “Guerrieri”. Ma non è vero.
Mi hanno sbattuto fuori circa 20 giorni fa, la Digos è venuta a casa mia nove mesi fa, quindi quando è venuta la Digos io sapevo di questo sostegno, dell’appoggio sia morale che di avvocati… in realtà non è assolutamente vero. Non ho mai sentito di nessuno sostenuto da un avvocato.
Io sono una “Guerriera” che, appunto, dovrà affrontare problemi legali, ma nei 9 mesi l’unica cosa che mi hanno chiesto è “Stai bene?”. Io ho risposto “Sì, certo”. Fine del discorso. Non mi hanno mai chiesto “Hai bisogno? Ce la fai economicamente?”. Niente.
E, adesso, loro stessi hanno dichiarato che mi lasceranno nei miei guai, dicendo che io… con tutti quei cari insulti. Ma in realtà stanno solo mentendo, e si nascondono. È vero che il foglio mi è arrivato una settimana fa, ma se loro avessero voluto aiutarmi avrebbero potuto farlo durante l’anno che sono stata all’interno della setta.
Adesso loro mentono, dicendo “Ormai sei fuori”, “Ormai hai fatto le tue scelte”, “Ormai ti arrangi”… ma era così già 9 mesi fa. Loro ingannano, non aiutano assolutamente nessuno. Anzi, secondo me questa “Forza di lotta” esiste proprio per dare una mano al sistema, a rovinare le persone che sono veramente “Guerriere”. Mettiamola così.

D: Immagino che tu ricordi quando 30 anni fa esisteva ancora il “Partito comunista italiano”, specializzato nel fare le “Espulsioni retroattive”. Quando qualcuno diventava fastidioso per il partito, veniva emesso un comunicato del tipo “6 mesi fa abbiamo espulso il compagno per indegnità morale”.

R: Infatti, anche riguardo a me hanno scritto che loro più volte mi hanno fatta entrare. Falsità. Sono entrata, e dopo un mese mi hanno sbattuto fuori. Quando hanno maltrattato una persona durante una live su Telegram, in separata sede, gli ho detto che questi atteggiamenti non li condivido.
Per me le persone non possono essere maltrattate così, soprattutto per la motivazione che ci troviamo qua per difendere libertà e diritti. All’inizio ovviamente ci credevo. Noi abbiamo bisogno di “Guerrieri”, e allontanare le persone così… per me c’era qualcosa di strano, che non mi quadrava, e soprattutto umanamente non lo condividevo.
Mi hanno insultata, sbattuta fuori. È stato proprio il motivo per cui sono voluta rientrare, ho “Fatto finta” nel senso che volevo capire chi erano veramente, se fosse una setta, se fossero persone malvagie, se fossero veramente persone che davano una strategia senza secondi fini nascosti.
Ho capito invece che questa “Strategia” è uno specchio per le allodole, per radunarci in un recinto, il recinto di cui loro parlano tanto.

D: Hai detto una frase molto importante, “Abbiamo bisogno di guerrieri”. Guardando la setta dall’esterno, ti sei resa conto che la setta funziona come le truffe dello “Schema ponzi”, del “Multilevel marketing”.
Tu vieni arruolato con il fine principale, se non l’unico fine, di arruolare altre persone. Non devi fare nient’altro se non tirare dentro altre persone. È l’unico lavoro che si aspettano che tu svolga. La truffa può andare avanti solo se viene assicurato un ricambio continuo di vittime.

R: Sai cosa mi ha aiutato a capirlo? Nella mia vita ho fatto il lavoro di promoter nei supermercati, e ho visto lo stesso meccanismo lì dentro. Hai ragione, è così.
È stato anche grazie a questo lavoro che ho individuato il meccanismo. Era come far solo pubblicità a questo simbolo, e nient’altro. Una volta che sei entrato, che gli hai dato il tuo nome, e hai indossato il simbolo, non conti più niente, non conti più nulla.
Tutti questi atteggiamenti messi insieme mi hanno portata a capire.

D: Hai citato un altro elemento molto importante, il “Simbolo”. Se una persona deve lottare realmente contro un Regime, contano le azioni reali. I simboli non servono a nulla, anzi.
I simboli, lo sappiamo perfettamente, sono stati utilizzati dal Regime stesso per depistare e vanificare la Rivoluzione nel corso degli anni. Tutti ricordano ancora i simboli delle “Brigate rosse”, dei “Nuclei armati rivoluzionari”, delle “Stragi degli anni di piombo”.
Tutti questi “Simboli” sono armi, delle vere e proprie armi, puntate contro la testa delle persone che li adottano. Il Regime, attraverso le sue operazioni di infiltrazione, riesce a fare il lavaggio del cervello alle persone, al punto da convincerle a puntarsi da sole un arma alla testa.
Vedere questo fenomeno dall’esterno suscita perfino pietà per le vittime, che non si rendono conto di puntarsi da sole una pistola alla testa.

R: È proprio così. È proprio così, quando stai all’interno non te ne accorgi. Questa manipolazione è molto attiva, tutti i giorni vieni martellato talmente tanto che alla fine… È molto difficile, devi proprio essere una persona…
Non saprei dire perché io… cioè in parte l’ho subita, ma non tanto. Mi sono accorta da subito, ho tenuto la testa bassa, perché in questo anno ho subito molte umiliazioni da parte loro, ti escludono, te lo fanno proprio capire.
Tu conosci bene le sette, quindi capisci questi meccanismi interni sottili, che alla fine ti mantengono sempre all’interno. Diventi quasi dipendente da loro.

D: Hai detto una frase molto importante, “Giocavano a farmi sentire inadeguata”, “Giocavano a spingere sul tuo senso di colpa”, “Giocavano a convincermi di non essermi addestrata abbastanza”.
Ti sminuivano, ti colpivano, ti attacavano, ti facevano intenzionalmente del male per spezzare la tua resistenza alla setta.

R: Sì, lo capivo. Però in quel momento ne soffrivo. All’inizio ho pianto tanto. Mi ritenevo una persona abbastanza capace, loro hanno proprio distrutto tutta la mia stima, ero arrivata al punto che mi tremava la voce, non riuscivo neanche più a parlare. Mi sentivo inadeguata.
Quando ho capito che stavano facendo questo lavoro su di me, che non erano più solo paranoie, quando ho avuto la certezza… allora mi sono ripresa, e ho iniziato a stare bene. Ora sono forte.
Mi sono accorta già un anno fa di questo, ho lottato, ho detto “Se mi sbaglio, almeno non ho perso tempo, ho fatto qualcosa di utile”. Intanto comunque li tengo sempre d’occhio, non mi fido degli esseri umani, quindi non mi fido neanche di loro. Effettivamente non ho sbagliato.
L’arma che usano più è la menzogna. Mentono, mentono, costruiscono, e non danno mai la possibilità di difenderti, di avere un contraddittorio, sempre tutto alle spalle.

D: Hai avuto una grande forza per riuscire ad uscirne, ma se vogliamo essere veramente utili agli altri dobbiamo fare un passo indietro e, se ci riesci, raccontare la trappola in cui sei caduta la prima volta.
La prima volta che sei entrata in contatto con questa setta, cosa ti ha incuriosito e spinto ad entrare? Quale esca avvelenata è stata usata per agganciarti?

R: Personalmente, era da tanto che cercavo qualcuno, vedevo solo parole. È stata la prima volta che ho trovato qualcuno che stava raccontando quello che succedeva. Mi ha colpito molto.
Ho riportato sulla mia esperienza di vita tutto quello che vedevo, ho capito che quello che mi dicevano era vero. Mi hanno tirato dentro con la verità, col bisogno di sentirmi importante nel poter fare qualcosa di utile. Hanno giocato sul mio ego, diciamola tutta.

D: Molte vittime della setta raccontano che il momento in cui sono caduti nella trappola fosse anche un momento di debolezza e vulnerabilità, in cui erano alla ricerca di un’appiglio a cui aggrapparsi.

R: Sì, su questo hai ragione, ero fragile. Mi rendevo conto che succedeva qualcosa, volevo fare qualcosa. Ero fragile in quel momento perché mi rendevo conto, ed ero anche un po’ spaventata, di quello che vedevo, tutti questi cambiamenti, il toglierci i nostri diritti, vedere le persone che non capivano.
Ero fragile, sì. Penso che tutti noi fossimo fragili, fragili perché vedevamo la nostra vita e quella dei nostri cari in pericolo. Già solo per quello sei fragile, e loro ti raccontano una realtà spaventosa, molto spaventosa, subito in modo violento.
Quindi tu diventi fragile, per proteggere i tuoi cari vuoi fare subito qualcosa, e loro è lì che toccano proprio.

D: Altre vittime della setta hanno raccontato che, proprio durante la fase di “Adescamento”, di “Agganciamento”, c’è un vero e proprio “Formatore” col compito specifico di inondarti di articoli e notizie terroristiche.
Ad ogni vittima viene assegnato un carnefice su misura, col compito di terrorizzarla al punto giusto, pronta per essere plagiata dalla setta.

R: Sì, un’altra cosa che ho percepito, e che mi ha colpito tanto, è che loro cercano di dividerti dalla famiglia. Praticamente dicevano che, pur di “Lottare”, lasciate anche i figli… a volte l’hanno detto in modo chiaro, a volte lo dicevano in modo sottile.

D: Prova a rielaborare questo messaggio, è un messaggio molto importante. Prova a ricordare le parole esatte che sono state usate.

R: Ti vogliono isolare, perché se tu parli con le altre persone, ti riportano alla lucidità. Per lo stesso motivo vogliono anche che tu sia tanto attivo, puntano molto sul fatto di essere attivi, altrimenti non sei un “Guerriero”.
Puntano molto sulla tua responsabilità, ti fanno sentire sempre in colpa se non fai abbastanza, in modo sottile ovviamente, non in modo diretto. A livello psicologico ti mettono sempre in competizione. Dicono di no, ma in fondo lo fanno.
Il loro obiettivo, oltre a distruggerti, per me è proprio di rovinarti, e segnalarti. Ad esempio, a me che sono una “Guerriera di territorio”, loro chiedevano sempre le prove delle mie azioni.
All’inizio, per darmi la spinta di andare a “Fare il territorio”, e rischiare tutto di mio, c’era proprio questa richiesta, “Prima dimostraci che hai il coraggio di farlo”, perché “Non ti possiamo avvicinare agli altri guerrieri se sei una spia, o hai paura di fare”. “Prima devi andare da sola, più volte, dimostrarci di essere degna di entrare nel gruppo dei guerrieri di territorio”.
In realtà non è mai successo, perché non esiste tutto questo. Sono solo parole. Non è vero.

D: A forza di false promesse, ti hanno mandato in giro a fare il loro “Lavoro sporco”, per poi utilizzare tutte le foto da te fornite per farsi belli di fronte agli altri.
I capi della setta non fanno nulla, si limitano unicamente a scrivere montagne di bugie, e ad insultare compulsivamente chiunque capiti a tiro. In quello sono molto bravi.

R: Ovviamente, avendo un copione, a qualsiasi domanda che viene fatta loro rispondono senza senso. Non rispondono mai alle domande che le persone fanno, e quando non vogliono rispondere iniziano ad insultarle.
Poi fanno finta di essere amici, per spingerti a confidarti, poi fanno la spia su tutto… fanno tutti questi giochetti. Alla fine diventi paurosa degli altri. Anche tra “Guerrieri” non vogliono che ci sia comunicazione, anzi te lo proibiscono proprio, sotto forma di “Per la tua sicurezza”.
Come fa il sistema, uguale, hanno lo stesso comportamento.

D: Quella che tu hai descritto è una struttura piramidale, a compartimenti stagni. La classica struttura che viene utilizzata dal Regime quando vuole dividere, depistare, e tenere le persone sotto controllo.
Se delle persone avessero realmente il desiderio di creare una Rivoluzione contro il Regime, la prima cosa che farebbero sarebbe di aumentare la libertà e la forza individuale delle altre persone, non di togliere loro tutto. Agirebbero esattamente all’opposto di come hai raccontato fino ad ora.

R: Persone che dicono di lottare per diritti e libertà, e poi te li tolgono. Qua c’è qualcosa che non torna. È proprio chiaro, lì c’è una piramide, come dici tu.
Io non sono contro tutti i “Guerrieri”, perché sono delle vittime come me. Sono contro il “Vertice”. Il “Vertice” è molto chiaro, e ti voglio dire anche una cosa in più riguardo il “Vertice”, secondo me non esistono i “Fondatori”.
Secondo me questa setta è stata inventata da queste 29 persone, che tra l’altro sono le persone che parlano nel canale Telegram “Entra”, quelle che decidono e fanno tutto. Tutti sanno chi sono.
Sono convinta che “Wonder”, “Mamba”, “Vera”, “Giux”… questo gruppetto, sono loro che hanno creato questa setta, e stanno prendendo tutti per il culo.

D: Quello che tu descrivi si inquadra al 100% in questo schema. Un “Muro di bugie” viene utilizzato per adescarti, un “Muro di bugie” viene utilizzato per crearti il mito di questi fantomatici “Fondatori esperti di guerra psicologica”, un “Muro di bugie” viene utilizzato per convincerti che esiste un “Esercito di guerrieri pronti a schierarsi al tuo fianco”.
Esiste insomma un “Muro di bugie” a 360 gradi, calato dall’alto, in grado di far perdere ogni punto di riferimento alle vittime che scelgono di abbocare all’esca avvelenata.
In questo modo bastano una dozzina di persone, un paio di attori disoccupati, un paio di psicologi della polizia, per creare una gigantesca operazione di depistaggio, condotta comodamente da casa degli infami che hanno ideato il piano.

R: Ti dirò di più, l’indirizzo di casa tua te lo chiedono! Non è vero che non te lo chiedono! Io ero molto attiva, quindi gli adesivi me li hanno mandati a casa, il mio indirizzo ce l’hanno.
Mi sono dovuta a fidare di loro, dare il l’indirizzo di casa mia. Loro mi hanno sempre messo indirizzi falsi, nomi falsi, e me lo dicevano pure. Io devo fidarmi di loro, sebbene non li conosca, e loro di me non si fidano, quindi non è un rapporto alla pari, non c’era mai niente alla pari.
C’era sempre un capo, qualcuno che valeva più di te. Di conseguenza, per le persone come me, era chiaro che fossero solo belle parole, e basta. E dietro c’era qualcosa di maledettamente schifoso, cioè una setta.

D: Per concludere, propongo a te, e a tutti i lettori una brevissima riflessione. A fine Febbraio del 2020 viene dichiarato il “Lockdown”, tutti vengono messi agli arresti domiciliari, lasciati a cuocere nel loro brodo di terrore tele-indotto via TV.
Cresce la tensione, cresce il terrore, e proprio un attimo prima che le persone arrivino al punto di rottura, verso Maggio del 2020 il Regime sceglie di allentare la catena, e spunta come per magia la setta dei “Morti”.
Fin dall’inizio si applicano con costanza a portare avanti la stessa opera di terrorismo psicologico iniziata dal Regime mesi prima, con le stesse tecniche, semplicemente questa volta spacciandosi per i “Buoni”. Dopo il poliziotto “Cattivo”, il Regime ha schierato i suoi poliziotti “Buoni”.

Nulla accade per caso.

Sono sempre le stesse sceneggiate, portate avanti usando sempre le stesse tecniche. E le persone ci cadono in continuazione, e continueranno a caderci, fino a quando non troveranno il coraggio di credere in se stesse, di smetterla definitivamente di cercare un “Capo popolo”, un “Santone”, un “Esperto”, un “Leader che le guidi verso la terra promessa”.