Molto spesso, troppo spesso, ci limitiamo a parlare del male compiuto dal Regime, del male compiuto dai nostri persecutori, del male pianificato dai Padroni del Mondo per il nostro futuro. Esteriorizziamo e banalizziamo tutti i nostri problemi, e tralasciamo completamente di affrontare il problema del male che si annida dentro di noi.
La natura Umana si evolve poco
La civilizzazione e la società sono una semplice patina superficiale su una natura Umana che, nei suoi elementi fondamentali, si evolve poco. I mutamenti esteriori della società, seppur evidenti, non sono permanenti, hanno un carattere soltanto ambientale e contingente, sono dovuti a reazioni e interazioni etiche e sociali, mutevoli e occasionali, tutt’altro che stabili e costanti.
Il crudele dio robot del XXI secolo
La generosità e l’umanità, spesso dimostrate sia dall’individuo che dallo Stato, sono anch’esse ingannevoli. La loro illusorietà è dovuta al crescente carattere artificiale della vita moderna, che allontana sempre più l’uomo dalla Natura e dalla sua natura Umana. Se l’uomo del XX e XXI secolo dovesse scegliersi una divinità, non ne creerebbe più una antropomorfa, creerebbe un crudele dio robot dal potere assoluto ed apocalittico.
Ciechi di fronte al male
La diminuzione della brutalità nell’ultimo secolo è solo apparente, non deve renderci ciechi di fronte alle potenzialità sempre presenti del male, in continua evoluzione, alla continua nascita di nuove forme espressive di crudeltà, appropriate all’era meccanicista in cui viviamo. Questo è l’aspetto più infido e pericoloso della civiltà moderna.
In qualsiasi luogo e momento
Oggi, ogniqualvolta si verifica un’ondata di violenza e persecuzione, questa risulta terribile e sempre più intensa, in quanto avviene in una società dove è stata a lungo assente. Lo scoppio della violenza di massa non solo è sempre possibile, può accadere in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento, e non avere nessuna relazione con le orribili crudeltà del passato, a cui le nuove generazioni sono completamente indifferenti.
Non-ribellione e accettazione passiva
In ogni circostanza, e in ogni momento, la crudeltà può trasformarsi in tortura, e la sua accettazione o anche la semplice passiva mancanza di ribellione possono facilmente aggravarla e renderla una pratica sistematica accettata all’interno della società.
Il rito tribale della tortura
Ogni uomo e ogni donna sono dei potenziali torturatori, possono soddisfare con la tortura la propria esigenza di vendetta, nello stesso modo in cui i nativi nordamericani festeggiavano e danzavano intorno ai prigionieri sottoposti a tremende torture, scorticamenti, mutilazioni, arrostiti vivi sul rogo.
La tortura rafforza lo Stato
Lo Stato, a sua volta, utilizza questo desiderio di vendetta e rivalsa dei singoli come uno strumento per accrescere il proprio prestigio e autorità. Consegnando le vittime ai carnefici legalizzati e alle folle di cittadini manovrate mediante il terrore, lo Stato se ne assicura l’assoluta fedeltà.
La tortura si traveste
La tortura moderna si traveste e assume nuove forme “politicamente corrette”, diventa tortura psicologica, tortura economica, isolamento sociale e morale, pur mantenendo intatta la propria funzione primitiva. Sebbene se ne sia nascosta o mascherata in mille modi la pratica, la tortura è ancor oggi il mezzo più efficace per mantenere la disciplina nelle folle e limitarne la libertà individuale di pensiero e azione.
Il circolo vizioso della tirannia
L’utilizzo della tortura crea inevitabilmente un circolo vizioso, in cui lo Stato, il tiranno, il padrone, si auto alimenta della propria tirannia. Quanto più diventa tiranno, tanto più diventa potente. Quanto più diventa potente, tanto più deve alimentarsi con una dose sempre crescente di persecuzione e tirannia, per rimanere in piedi.
Le masse hanno armato i tiranni
È fondamentale notare che sono state le masse stesse a contribuire alla propria riduzione in schiavitù, incoraggiando prima il desiderio di potere nei propri leader, e fornendo poi agli stessi leader e allo Stato lo strumento ideale per la propria costrizione all’obbedienza. La tortura è nata infatti insieme all’uomo stesso, spontaneamente, come strumento tribale. Il potere si è semplicemente limitato ad appropriarsene, perfezionando lo strumento della tortura nel corso dei secoli.
Allevati e programmati per non vedere
La quasi totalità delle persone si ostinano, o meglio sono allevate fin dalla nascita e programmate, per non discutere di questo problema, per non prendere una posizione e applicare la politica dello struzzo. Pensano che sia molto meglio guardare il lato brillante, piacevole, gradevole e soporifico della vita, piuttosto che occuparsi degli aspetti sordidi, disgustosi, spiacevoli e reali del mondo. Queste persone ritengono, illusoriamente, di esibire una forma di superiorità nell’adottare un simile atteggiamento. Non si rendono conto che in questo modo, concentrandosi unicamente sulla propria “bolla di auto illusione”, sulle proprie “vibrazioni positive”, sulla propria esigenza di “chiudere gli occhi” di fronte al male, incoraggiano ed alimentano al massimo livello il male stesso, all’interno della società, in tutte le sue forme.
Il coraggio di guardarsi allo specchio
Dobbiamo avere il coraggio di guardarci allo specchio, senza veli e ipocrisie, di indagare con onesta razionalità il male annidato dentro ognuno di noi, e di scavare in profondità fino al fondo della nostra natura irrimediabilmente Umana e primitiva. Solo in questo modo potremo limitare gli effetti mostruosi della moderna società meccanicista e disumanamente distopica, e rafforzare l’insieme di relazioni Umane naturali, che dovrebbe essere alla base di qualsiasi forma di società bilanciata.